FESTIVAL JAZZ. Emanuele Maniscalco quartet con Pietro Tonolo
5/9/2025 ore 21.00
Piazza Vittorio Emanuele II
Piazza Vittorio Emanuele II
Pietro Tonolo, sassofono tenore e soprano, flauto
Emanuele Maniscalco, pianoforte
Francesco Bordignon, contrabbasso
Phelan Burgoyne, batteria
Con questa formazione di recente costituzione, il polistrumentista, compositore e improvvisatore Maniscalco continua l'indagine nell'eredità dei maestri della propria formazione (Monk, Mingus, Shorter ma anche A. Coltrane, C. Bley, Motian), rileggendo le loro perle con un linguaggio pianistico ricercato e assertivo. Esattamente come avviene nel materiale d'origine, anche in questa rilettura tradizione e sguardo sul presente sono combinati in un equilibrio imprevedibile, al quale il contrabbassista Bordignon e il batterista Burgoyne contribuiscono con uno straordinario senso dell'interplay, caratterizzato da ascolto profondo e ricca inventiva solistica. Il trio presenta inoltre composizioni proprie, song di Broadway e interessanti digressioni nell'Art pop contemporaneo (Julia Holter, Qarin Wikström)."Questo trio è un luogo ideale per dialogare con autori del passato che rappresentano per me una fonte inesauribile di conoscenza e ispirazione. Francesco e Phelan sono due giovani ed eccellenti musicisti che conoscono la tradizione ma al tempo stesso possiedono una grande apertura mentale - combinazione che mi permette di inserire senza sforzo nel repertorio anche pagine più recenti non provenienti dal jazz in senso stretto, così come brani originali e momenti di improvvisazione più liberi. Immaginando un quarto elemento con cui condividere questo processo, non ho mai avuto dubbi sul fatto che dovesse essere Pietro: la sua creatività, esperienza e intelligenza sono esemplari per comprendere a fondo lo stato di salute del jazz ai giorni nostri".Emanuele Maniscalco (1983) è un compositore e polistrumentista con una predilezione per il pianoforte e la batteria. Gravita da oltre un ventennio intorno alle forme più trasversali di jazz e pop. Durante gli studi di jazz, iniziati da autodidatta nella prima adolescenza e successivamente approfonditi, tra il 2001 e il 2014, presso l'Accademia Nazionale del Jazz di Siena, il Conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia e il Rytmisk Musikkonservatorium di Copenaghen (dove ha conseguito l'Advanced Postgraudate Diploma nel 2014), Emanuele ha continuato a perseguire una propria dimensione espressiva che fa confluire diversi stili e linguaggi musicali in un unico, urgente approccio generativo in equilibrio tra composizione e improvvisazione.Ha collaborato con musicisti jazz di rilievo internazionale quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Ares Tavolazzi, Stefano Battaglia, Pietro Tonolo, Sandro Gibellini, Fulvio Sigurtà, Giovanni Guidi, Filippo Vignato, Dan Kinzelman, Eleonora Strino, Federica Michisanti. In ambito pop e rock, ha suonato e registrato con Marco Parente, Alessandro "Asso" Stefana, Giovanni Ferrario, Alessandro Fiori, Marco Fasolo, Carlo Poddighe, Angela Kinczly e Paolo Cattaneo. Tra le collaborazioni internazionali spiccano quelle con Julia Holter, Tashi Wada, Thomas Morgan, Maria Faust, Mark Solborg, Anders 'AC' Christensen, Ruth Goller e Greg Cohen. Ha registrato circa cinquanta album e ne ha pubblicati dieci a proprio nome, di cui due per l'etichetta tedesca ECM con il trio italo-svizzero Third Reel.Si è esibito in molti tra i principali festival jazz europei: Copenhagen Jazz Festival, Tampere Music Happening (Finlandia), London Jazz Festival, Jazzfest Berlin, Jazz Festival Willisau e Schaffhauser Jazzfestival (Svizzera), Umbria Jazz, Clusone Jazz, JazzMi, Torino Jazz Festival, Jazzdor Strasbourg, Ystad Jazz Festival (Svezia), Time in Jazz (Sardegna), Stockholm Jazz Festival.Da tempo interessato al rapporto tra musica e le arti performative, negli anni ha avuto più volte occasione di prestare la propria azione al movimento. Il lavoro più rappresentativo finora è "Sull'attimo"del 2022, scritto a quattro mani con la coreografa e danzatrice veronese Camilla Monga e selezionato nel 2023 tra i venti migliori nuovi progetti dalla prestigiosa rete Aerowaves (tra oltre quattrocento candidature provenienti da tutta Europa). Altre collaborazioni lo hanno visto condividere la scena con Marta Ciappina, Salvo Lombardo, Philippe Kratz, Diego Tortelli, Frida Vannini, Giulia Gussago.Apprezzato anche come didatta, a partire dal 2020 è stato docente presso il Conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia, l'Accademia Nazionale del Jazz di Siena e il Conservatorio "Franco Vittadini" di Pavia.Pietro TonoloNato a Mirano (Venezia) nel 1959, Pietro Tonolo ha iniziato a suonare jazz professionalmente attorno al '79, abbandonando una già intrapresa attività come violinista classico. In quel periodo si trasferisce a Milano dove collabora con alcuni tra i migliori jazzisti italiani fra cui Franco D'Andrea, Luigi Bonafede, Gianni Cazzola, Larry Nocella, Massimo Urbani. Dall'81 all'86 fa spesso parte del gruppo di Enrico Rava. Nell'estate dell'82 è nella "Gil Evans Orchestra" a fianco di musicisti quali Steve Lacy, Lew Soloff, Ray Anderson; con questa suona nell'84/85 allo "Sweet Basil" di New York e nell'87 al festival di "Umbria Jazz".
A partire dall'83 si è esibito in jazz club, ha dato concerti e ha partecipato a trasmissioni radiotelevisive in tutta Europa e negli Stati Uniti, sia come leader di propri gruppi che come sideman.
Ha collaborato con Kenny Clarke, Roswell Rudd, Sal Nistico, Chet Baker (con cui ha suonato a New York nell'85) Lee Konitz, John Surman, George Lewis, Barry Altschul, Joe Chambers, Aldo Romano, Kenny Wheeler, Dave Holland, Tony Oxley, Steve Swallow, Paul Motian (del cui gruppo "Electric Bebop Band" dal '99 fa parte), solo per citare alcuni nomi.
Nell'86 inizia un intenso sodalizio con la pianista romana Rita Marcotulli, in duo o in quartetto con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto, raccogliendo molti consensi di critica e di pubblico.
Dall'88 collabora con il gruppo di Henri Texier (con cui ha suonato in Francia, Italia, Messico, Cuba, Egitto,Siria), con Enrico Pieranunzi e con Giovanni Tommaso, dirigendo inoltre propri gruppi (con Piero Leveratto, Sandro Gibellini, Alfred Kramer, Roberto Rossi) e suonando e scrivendo per la big band "Keptorchestra" e per il quartetto di sassofoni "Arundo Donax".
Ha partecipato alle più importanti manifestazioni jazzistiche italiane e si è esibito al "Jazz Festival" di Berlino, al "Jazz Jamboree" di Varsavia, alla "Grand Parade du Jazz" di Nizza e ai Festivals di Parigi, Vienna, Amiens, L'Aja, North Carolina, Amburgo, Leverkusen, Ankara, Smirne e Tel Aviv, Dublino.Francesco Bordignon (1999) è un contrabbassista di Bassano del Grappa (VI). Si avvicina allo studio del basso elettrico all'età di 11 anni per poi passare qualche anno dopo al contrabbasso, sotto la guida di Lorenzo Calgaro. Nel 2018 inizia gli studi di contrabbasso jazz presso il conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza sotto la guida di Salvatore Maiore. Consegue qui nel 2022 la laurea triennale diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Attualmente frequenta il biennio presso l'Accademia di Siena Jazz, sotto la guida di Demian Cabaud e Makar Novikov.Da diversi anni partecipa attivamente nella scena jazz italiana. Ha tenuto concerti e collaborato con molti importanti musicisti, tra questi si segnalano: Alex Sipiagin, Reinier Baas, Antonio Faraó, Roberto Gatto, Gabriele Mirabassi, Alessandro Lanzoni, Adam Pache, Robert Bonisolo, Simone Zanchini, Alfonso Santimone, Mauro Negri, Bernardo Guerra, Max Furian, Phelan Burgoyne, Emanuele Maniscalco, Nick Garbett, Sasha Mashin, Michele Calgaro, Sandro Gibellini, Michele Polga, Danilo Memoli, Ettore Martin e molti altri.Phelan Burgoyne (1994) è un batterista e compositore britannico residente a Firenze. Nato in una famiglia artistica, è cresciuto suonando percussioni classiche, rock e jazz nella contea culturale del Suffolk, sulla costa orientale dell'Inghilterra. A sedici anni si è trasferito a Londra, dove è stato ammesso con borsa di studio completa alla prestigiosa Purcell School for Young Musicians e successivamente ha conseguito una laurea con lode alla Royal Academy of Music di Londra (dove ha studiato con Martin France e Jeff Williams) partecipando anche al programma di scambio Erasmus alla Hochschule für Musik di Basilea, Svizzera (dove è stato allievo di Jeff Ballard e Larry Grenadier). Negli anni successivi alla laurea, Burgoyne ha acquisito una reputazione internazionale, facendo tour nel Regno Unito, in Europa e oltre, pubblicando una quantità di album acclamati dalla critica come leader e co-leader; Unquiet Quiet (2015) e Verdasio (2019) con il suo trio che vede il sassofonista britannico Martin Speake e il chitarrista Rob Luft, Introducing REBOP (2018) e Live at Veganz n' Roses (2019), un quintetto anglo-tedesco con Jorge Rossy al vibrafono, e Downhill (2019), un trio di free jazz con Oded Geizhals e Nadav Erlich. Ha anche registrato Divertimento (2018) in duo con Emanuele Maniscalco, e On Thursday (2020) in trio sempre con Maniscalco e il bassista danese Anders Christensen, entrambi per l'etichetta HOUT di Basilea. Nel 2021 Burgoyne ha curato e prodotto Yazgol - The previously unrecorded compositions of Paul Motian con gli ospiti speciali Larry Grenadier, Tal Yahalom e Nicolas Masson, e pubblicato due autoproduzioni: The Grain (2021), con James Kitchman, e Frescoes (2022) con Kit Downes ed Emanuele Maniscalco. Recentemente, Burgoyne ha completato una nuova registrazione per piano trio a Firenze, con Alessandro Lanzoni e Michelangelo Scandroglio, intitolata Wisteria Days.
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